Tecnologia

Che cosa sta succedendo a internet?

Il periodo del Coronavirus COVID-19 oltre che per le terribili conseguenze che la sua pandemia sta arrecando, sarà ricordato

Che cosa sta succedendo a internet?

Il periodo del Coronavirus COVID-19 oltre che per le terribili conseguenze che la sua pandemia sta arrecando, sarà ricordato per il ricorso allo smartworking, una disciplina per cui molte aziende erano già preparate, ed altre invece con cui hanno dovuto fare i conti tutto d’un fiato. Dal punto di vista tecnologico verrà soprattutto ricordato per l’impennata del traffico internet a causa dell’utilizzo costante delle persone costrette a casa dalla quarantena. La situazione è talmente critica che persino la commissione europea ha chiesto alle principali piattaforme di streaming di ridurre la risoluzione dei propri contenuti.

Internet Bandwidth - Foto di panumas nikhomkhai da Pexels
Internet Bandwidth – Foto di panumas nikhomkhai da Pexels

Da cosa è composto il traffico internet?

Per capire fino a fondo la situazione bisogna analizzare le principali fonti del traffico internet.

Dispositivi globalmente connessi ad internet (Cisco Annual Internet Report, 2018–2023)

Anche se si è portati a pensare che il traffico principale di internet sia generato dalle aziende, in verità il traffico principale è generato dagli utenti privati. Come ci rivela uno studio effettuato dal CISCO VNI, il traffico internet più influente non è generato non dai computer, ma dai tablet, smartphone e tv su cui sono riprodotti i contenuti multimediali, ovvero i video in streaming ad alta definizione.

Crescita dei milioni di dispositivi con qualitò 4k (Cisco Annual Internet Report, 2018–2023)

Dal grafico sopra ci si può anche fare un’idea di quanto consumi un video in streaming in base alla sua risoluzione:

  • Standard Quality resolution 480p (SD) consuma 2 Mbps
  • High Definition Quality resolution 720p (HD) consuma tra i 5 e i 7.2 Mbps
  • Ultra High Definition Quality resolution 2160p (UHD or 4K) consuma tra i 15 e i 18 Mbps

Ovviamente non si tiene conto del traffico peer-to-peer e di trasferimento file che con le attuali piattaforme di streaming musicale e video non incide come poteva incidere fino a qualche tempo fa quando praticamente tutti scaricano le proprie canzoni, serie tv o film preferiti tramite piattaforme come Emule, Winmx o tutte le piattaforme che sfruttano il protocollo torrent.

Alcuni dati dal consorzio TOP-IX

Core Network -  Foto di Brett Sayles da Pexels
Core Network – Foto di Brett Sayles da Pexels

Questo è quanto affermato dall’assessore piemontese ai Servizi Digitali Matteo Marnati nei giorni scorsi:

“In questo momento sono state registrate crescite superiori al 100% nei Nodi Core di TOP-IX tra febbraio e marzo 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Il nodo torinese presso il CSI ha fatto registrare +150% seguito da quello milanese (+128%) e da quello in IT.Gate +127%”

Per chi non lo sapesse, il consorzio TOP-IX è uno dei principali nodi fornitori di banda internet del nord Italia.

L’intervento dell’UE e la scelta di Netflix e YouTube

Per far fronte a questa impennata repentina del traffico internet, la commissione europea ha chiesto alle principali piattaforme di streaming di ridurre la risoluzione dei propri contenuti, in modo da poter alleggerire il traffico internet che in questa momento grava su tutte le reti dell’UE.

Film -  Foto di JESHOOTS.com da Pexels
Film – Foto di JESHOOTS.com da Pexels

Due tra le principali piattaforme di streaming video, Netflix e YouTube, hanno accolto positivamente la richiesta della commissione limitando la risoluzione dei propri contenuti multimediali.

Netflix -  Foto di freestocks.org da Pexels
Netflix – Foto di freestocks.org da Pexels

Tuttavia Netflix, che ha un sistema di streaming all’avanguardia rispetto ai suoi competitor, ha assicurato ai propri utenti con i piani in 4K, di aver comunque trovato una soluzione per cui è possibile fruire dell’alta qualità dei video nei momenti di minor utilizzo della banda da parte di latri servizi essenziali.

YouTube -  Foto di freestocks.org da Pexels
YouTube – Foto di freestocks.org da Pexels

YouTube ha invece dichiarato che questo provvedimento sarà in vigore per 30 giorni e che cercherà di ridurre al minimo lo stress causato dal proprio traffico sulla rete, senza però venir meno all’esperienza dell’utente finale.

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ikkoyeah

Laureato in un’ingegneria con un nome troppo lungo in inglese (telematica). Appassionato di tecnologia, musica, film e sport. Quando non sono dietro a un pc a programmare o a guardare qualche film, potete trovarmi a correre, arrampicare o sciare su qualche pendio o zona sperduta.

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